Luca Moretti, Toni Bruno - Non mi uccise la morte

Castelvecchi editore (2010) - ISBN: 8876154086

9 commenti:

Polite Polar Bear ha detto...

Il 22 ottobre del 2009, con la morte improvvisa di Stefano Cucchi, è cambiata la storia. Prima che venissero rese pubbliche le fotografie del cadavere del trentunenne romano c'erano soltanto le immagini dei campi di concentramento nazisti a urlare «se questo è un uomo!» contro chi aveva costretto delle persone a finire, ormai ridotte a scheletri, in cataste ammucchiate davanti a forni crematori o malamente nascoste in fosse comuni.
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Stefano Cucchi, 2009
Chehari Behari Diouf, 2009
Giuseppe Torrisi, 2008
Manuel Eliantonio, 2008
Gabriele Sandri, 2007
Aldo Bianzino, 2007
Giuseppe Casu, 2006
Riccardo Rasman, 2006
Federico Aldrovandi, 2005
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Nuovole online ha detto...

Bello, l'ennesima dimostrazione che il fumetto quando scende dal suo piedistallo di innocui eroi in calzamaglia, studentesse adolescenti, cowboy macho e indagatori dell'incubo vari, riesce a intercettare l'interesse dei lettori influendo anche sull'opinione pubblica.

L'uscita di questo libro è servita a fare riparlare la grande stampa e i media mainstream del caso Cucchi, e già questo di per sé è un grande merito.
Lo ha fatto, inoltre, con un fumetto di qualità, e questo non era necessariamente scontato.

Mentre di Toni Bruno conoscevo già le capacità al tavolo da disegno, sono stato piacevolmente colpito dalla sceneggiatura e il testo iniziale di Luca Moretti, di cui non avevo letto nulla precedentemente. Il saggio finale di Cristiano Armati, pur forse un po' troppo dietrologico nelle sue conclusioni, inquadra alla perfezione la disarmante e pericolosa (per i cittadini) condizione dell'ordine pubblico in Italia.

Ciakmull ha detto...

Il fumetto in sé non aggiunge molto alla premessa di Luca Moretti, che racconta l'odissea marcia di Stefano Cucchi in un girone carceriario marcio fino al midello. I disegni sono piccolo acquerelli amari, è vero, e il pathos trasuda dalle chine. Però quello che colpisce è il contesto, dall'introduzione alla postfazione di Cristiano Armati, che ricorda le vittime delle cosiddette forze dell'(dis)ordine, passando per le foto shock del corpo martoriato di Cucchi dopo l'autopsia. Dolore, dolore, dolore: una graphic novel di impegno civile, un je accuse dovuto, un'opera a tratti naif ma dove parole, disegni e disappunto sono complementari.

Ti è d'aiuto questo?

Amal ha detto...

Personalmente credo che questo libro abbia più di un lato interessante, anche se non nascondo il fatto che non ho mai amato il concetto di Istant Book.
Il primo effetto che mi ha dato, leggendo l'introduzione di Moretti e poi il fumetto stesso, è stata quella di veder affiorare una quantità di sentimenti contrastanti a fior di pelle. Quella sensazione di pelle d'oca che non se ne va, nemmeno una volta chiuso il libro. Il pugno nello stomaco che mi arriva ogni volta che questo tipo di realtà di palesa davanti agli occhi. Anche se hai occhi allenati per guardare, anche se hai anni di esperienza a sentire e cercare di intervenire nella memoria storica di determinate storie di merda, fa male.
Fa un male cane.
Il pezzo scritto da Cristiano Armati, poi, è la parte del libro che dà un po' il colpo di grazia. Sono tutte storie di cui si è sentito parlare, sono tutte pagine scure che non hanno mai avuto "giustizia", termine tanto caro agli indignati del 2010.
Eppure, nonostante tutto continuo a non credere in uno stato che si autoprocessa, come continuo a non credere ai principi azzurri, agli asini che volano, a Babbo Natale o a chi per lui.
Quando ho chiuso questo libro, quando l'ho messo nella libreria, in mezzo ai suoi "simili", i libri che parlano di queste storie, che fissano nelle loro pagine un grido di memoria storica, l'unica cosa che ho pensato è che davvero vorrei che ci si fermasse qui. Che non ci siano più storie come questa da raccontare. Semplicemente perché, nel migliore dei mondi possibili, non dovrebbero più accadere.
Eppure, la nota di dolore è una e una sola. Non viviamo per niente nel migliore dei mondo possibili.
17 05 2010.

lauramegali ha detto...

Molto toccante, belle le immagini ma sopratutto il testo. Di Moretti avevo letto anche Cani da rapina. Purtroppo lascia l'amaro in bocca,non ci sarà mai vera giustizia....

Giacck ha detto...

Grandissimi! Un libro importante! L'ho appena scaricato...
Grazie!

Renato ha detto...

Ciao Ragazzi,vorremmo fare la presentazione del libro a Firenze con la casa della creatività, sareste disponibili?

tiziano r ha detto...

Molto bello ed interessante.
Bel lavoro.

Gyo ha detto...

Bellissimo lavoro, raffinato, profondo. Doloroso come sa essere solo la verità.